da 4 annistorie È una storia acquatica di isole e di gabbiani, anzi di un gabbiano che tra tutti si distingue perché, insofferente alla ressa, decide di spostarsi più in là. «Sono stanco di voi. Basta, voglio starmene per conto mio!», dichiara. Meglio solo che mal accompagnato, si direbbe. Gli altri se ne stanno stretti stretti, quei «palmipedi impiccioni, impudenti, petulanti e ficcanaso»; lui sta innegabilmente meglio da solo. E poi volete mettere questo isolotto libero e spazioso con quello lì accanto, stipato all’inverosimile? Ma è veramente un isolotto, o qualcos’altro? Una storia in cui le parole scorrono indipendenti dalle figure: le prime narrano i pensieri del gabbiano ribelle, le seconde mostrano il succedersi degli eventi, con colpo di scena finale. Per lettori che apprezzano lo humour pungente.